Iniziamo con un concetto inequivocabile: il benessere dei dipendenti rappresenta, per un’azienda, un investimento strategico.
Non si tratta solo di offrire benefit o ambienti di lavoro confortevoli, ma di creare una cultura aziendale che metta il benessere delle persone al primo posto.
Secondo una ricerca di Gallup, le aziende che investono in programmi di benessere registrano un incremento del 21% nella produttività e una riduzione del 41% dell’assenteismo.
Ciò dimostra come il prendersi cura dei dipendenti non sia solo una scelta etica, ma anche un vantaggio competitivo.
Un ambiente di lavoro sano migliora la produttività
Iniziamo dal contesto, sia fisico che relazionale: un ambiente di lavoro ben strutturato può certamente influenzare direttamente le prestazioni e la motivazione dei dipendenti. Come agire quindi? Innanzitutto dalla cura degli spazi, che dovrebbero essere luminosi, ergonomici e progettati per favorire la collaborazione tra i lavoratori e al contempo la concentrazione, anche attraverso un buon livello di comfort.
Tuttavia, il concetto di benessere non si limita solo l’ambiente fisico: la gestione dei carichi di lavoro, la flessibilità e una leadership attenta sono altrettanto determinanti.
Molti studi dimostrano infatti che i dipendenti che si sentono supportati nel loro benessere lavorano meglio e sono più coinvolti. Un’azienda che si definisca “moderna” e “human oriented” dovrebbe promuove il work-life balance come valore centrale, anche attraverso politiche di smart working avanzato (come il concetto di Work from Anywhere di cui abbiamo già parlato all’interno di questo approfondimento.
Da non dimenticare, poi, l’attenzione particolare che va dedicata ad orari flessibili e il supporto alla salute mentale dei dipendenti, oggi più necessario che mai.
La salute mentale conta tanto quanto quella fisica
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, lo stress legato al lavoro è tra le principali cause di burnout e problemi di salute mentale.
Le aziende che implementano iniziative per il benessere psicologico – come supporto psicologico aziendale, momenti di pausa strutturati e una comunicazione aperta – sperimentano infatti una riduzione del turnover e un maggiore senso di appartenenza da parte dei lavoratori.
Creare un ambiente in cui si possa parlare apertamente di stress, ansia e benessere emotivo aiuta a prevenire problemi che, a lungo termine, possono compromettere seriamente la produttività e il senso di appartenenza.
Inoltre, una leadership empatica che ascolta e riconosce i bisogni dei lavoratori può fare la differenza nel mantenere un alto il livello di motivazione e al contempo far crescere la reputazione dell’azienda stessa.
Incentivi e benefit per aumentare l’engagement
Oltre agli aspetti emotivi e ambientali, offrire incentivi concreti per il benessere dei dipendenti rappresenta una strategia efficace per aumentarne la fidelizzazione.
Ci riferiamo, ad esempio, a benefit come assicurazione sanitaria, programmi di wellness aziendale, supporto alla formazione continua e opportunità di crescita professionale: non si tratta di attenzioni da dare per scontate, in quanto sono concretamente in grado di cambiare radicalmente il percepito dei lavoratori nei confronti della realtà professionale per cui lavorano.
La stessa cosa si può dire di iniziative legate alla salute fisica, come palestre aziendali, corsi di mindfulness o convenzioni per attività sportive.
A testimonianza di ciò, troviamo un interessante studio dal titolo “Workplace Wellness Programs Can Generate Savings” di Katherine Baicker, David Cutler e Zirui Song, pubblicato addirittura nel lontano 2010.
Si tratta di una ricerca che ha analizzato diversi programmi di wellness aziendale negli Stati Uniti, evidenziando che – già oltre 15 anni fa – per ogni dollaro speso in tali programmi, i costi medici si riducevano in media di 3,27 dollari, e i costi legati all’assenteismo diminuivano di 2,73 dollari.
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Abbiamo visto come il benessere aziendale non rappresenti solo un costo, ma un investimento che porta risultati tangibili sia in termini di produttività che di riduzione del turnover e attrazione dei talenti.
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