Sapersi vendere bene.
In apparenza, questa frase potrebbe risultare un po’ troppo diretta, ma la verità è che racchiude alla perfezione ciò che determina il proprio successo lavorativo.
Accanto alle indubbie competenze che ognuno deve possedere, sia in ambito tecnico che relazionale, saper valorizzare le proprie esperienze professionali è fondamentale per distinguersi e accedere a nuove opportunità.
Ti basti pensare che, secondo un report di LinkedIn, il 70% dei recruiter dedica meno di un minuto alla valutazione di un CV. Questo significa che è cruciale saper mettere in evidenza i punti di forza e presentarsi nel modo più efficace possibile.
Che tu stia cercando un nuovo impiego, desideri avanzare di carriera o semplicemente voglia migliorare la percezione del tuo profilo professionale, raccontare efficacemente il tuo percorso può fare la differenza.
In questo articolo, procedendo per punti, cercheremo di stendere una rapida guida per fornirti le informazioni necessarie per presentarti al meglio a una nuova realtà.
1. Comprendere il proprio valore
Molto spesso, si tende a sottovalutare le proprie esperienze o a raccontarle in modo generico.
Si tratta di un atteggiamento normale, perché quando ci troviamo a osservare il nostro percorso “dall’interno” potrebbero sfuggirci dei dettagli importanti che invece risultano fondamentali per chi sta valutando la nostra figura.
È importante ricordare che ogni ruolo lavorativo ti ha insegnato qualcosa: anche le esperienze apparentemente meno significative possono nascondere competenze preziose.
Prenditi del tempo per analizzare il tuo percorso professionale e identifica i tuoi punti di forza: pensa ai progetti su cui hai lavorato, ai problemi che hai risolto e a come hai contribuito ai successi dell’azienda. Questa riflessione ti aiuterà a comunicare il tuo valore in modo chiaro ed efficace.
Un esempio? Howard Schultz, l’ex CEO di Starbucks, ha iniziato la sua carriera come venditore di macchine per il caffè. Ha saputo valorizzare la sua esperienza commerciale per trasformare Starbucks in un colosso globale. Il suo successo dimostra che anche esperienze inizialmente poco rilevanti possono diventare una leva di crescita professionale e un motivo di valore, se presentate adeguatamente.
2. Strutturare un CV efficace
Il curriculum vitae è il primo biglietto da visita nel mondo del lavoro e deve essere chiaro, leggibile e incentrato su risultati concreti.
Secondo uno studio di TopResume, i CV che includono numeri e risultati misurabili hanno il 40% in più di probabilità di essere selezionati rispetto a quelli con descrizioni generiche. Ad esempio, invece di scrivere “Gestivo un team di venditori”, meglio scrivere “Ho coordinato un team di 10 venditori, incrementando le vendite del 25% in un anno”.
Lo vedi anche tu che c’è una bella differenza, giusto?
Un altro consiglio utile è quello di personalizzare il curriculum per ogni posizione lavorativa, mettendo in evidenza le competenze e le esperienze più pertinenti rispetto all’offerta di lavoro per cui ci si candida.
3. Raccontare le esperienze in modo efficace durante un colloquio
Una volta ottenuto un colloquio, è importante saper esprimere il proprio valore con sicurezza.
Il metodo STAR (Situazione, Task, Azione, Risultato) è uno strumento utile per raccontare le proprie esperienze in modo chiaro, convincente e coinvolgente.
Per spiegare meglio di cosa si tratta, vediamo un piccolo esempio pratico.
Iniziamo col presentare, in fase di colloquio, una situazione che riteniamo particolarmente attinente al ruolo per cui ci stiamo candidando,
Situazione: “L’azienda aveva un alto tasso di resi sui prodotti digitali”.
Proseguiamo, poi, mantenendo una dialettica chiara.
Task (ovvero il compito): “Mi è stato affidato il compito di ridurre il numero di resi migliorando il servizio clienti”.
Azione: “Ho introdotto un nuovo sistema di assistenza post-vendita con una guida all’uso più dettagliata”.
Risultato: “Il tasso di resi è calato del 30% in sei mesi”.
Questo metodo aiuterà i recruiter a capire il tuo impatto concreto e il valore che puoi portare all’azienda per cui ti stai candidando.
4. Curare la propria presenza online
Ti basti sapere questo: il 77% dei recruiter esamina il profilo LinkedIn di un candidato prima di un colloquio.
Avere un profilo completo e aggiornato con un riepilogo chiaro delle proprie competenze, esperienze e testimonianze da colleghi o ex datori di lavoro può certamente fare la differenza, ma non è tutto qui… è importante anche la qualità di ciò che si condivide!
Per questo, non limitarti a elencare le esperienze, ma cerca di creare contenuti di valore: scrivi post personalizzati, commenta discussioni nel tuo settore e condividi articoli interessanti. Questo ti aiuterà a costruire un’immagine professionale più forte.
Allo stesso modo, ricorda che condividere “troppo” può lasciar intendere che tu spenda più tempo a curare la tua presenza online, piuttosto che nell’impegnarti nel tuo lavoro.
Cura il tuo profilo, certo, ma fai in modo che la tua non sia una “iper-presenza”. L’equilibrio, anche in questo caso, vince!
Infine, fai in modo che i contenuti relativi alla tua vita privata che non desideri condividere in ambito professionale siano limitati a un pubblico da te deciso. Non sarebbe la prima situazione spiacevole di questo tipo.
Ultimo ma non per importanza: trova la realtà giusta a cui presentarti
Abbiamo visto come investire del tempo nel raccontare al meglio il proprio percorso possa aprire molte opportunità. Tuttavia, è altrettanto importante che questo percorso sia condiviso con una realtà che faccia davvero al caso nostro.
Per quest’ultimo aspetto, possiamo aiutarti noi!
Contattaci a info@nice2job.it e iniziamo da subito il percorso che ti porterà a trovare il lavoro giusto per te.