Crescita Personale

Feedback al lavoro: perché è importante e come usarlo per migliorare le tue performance

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È indubbio che ricevere e fornire feedback sul lavoro rappresenti uno degli strumenti più potenti per la propria crescita professionale. 

Partiamo da un assunto fondamentale: un buon feedback non deve mai essere interpretato come una critica, quanto piuttosto come un’opportunità di miglioramento per affinare le proprie competenze o incoraggiare un collega a fare lo stesso. 

Sembra una banalità, ma non è così: il modo migliore per costruire o interpretare un feedback positivamente sta proprio nel valore che gli attribuiamo e, nello specifico, su quanto lo reputiamo imprescindibile per la crescita professionale (e, perché no, anche umana).

Prendiamo un esempio che esuli dalle dinamiche lavorative: se una persona sta viaggiando in macchina e desidera raggiungere per la prima volta una destinazione sprovvisto di navigatore satellitare o mappa, con buone probabilità arriverà alla meta senza percorrere la strada migliore.

Gli basterebbe chiedere informazioni e rendersi disponibile ad accogliere una risposta diversa da quella che si aspettava (ad esempio “hai sbagliato strada”) per considerare un nuovo tragitto, magari da utilizzare nuovamente in un secondo momento. 

Vediamo, innanzitutto, una prima importante differenza in merito: quella tra ricevere e dare un feedback. 

Il modo migliore per ricevere un feedback sul lavoro

Abbiamo già evidenziato come il feedback non debba essere vissuto come un momento di giudizio, e per questo imparare a gestirlo in modo positivo può davvero fare la differenza nel proprio percorso professionale. 

Il primo passo è ascoltare attivamente senza interrompere, cercando di comprendere il punto di vista dell’interlocutore. Affinché ciò sia possibile, è fondamentale non prendere l’osservazione sul personale: rimanere concentrati sul lavoro svolto e non sulla propria persona, ci aiuterà ad adottare immediatamente un’ottica propositiva, oltre a rappresentare anche un ottimo allenamento per separare dinamiche lavorative e vita privata, lasciando “filtrare” in quest’ultima solo quelle informazioni che giudicheremo essere utili alla nostra evoluzione personale nella sua interezza.  

Inoltre, è di grande importanza anche chiedere chiarimenti quando qualcosa non è chiaro. 

Già così, ci porremo con più facilità in un’ottica di miglioramento e qualsiasi sarà la risposta saremo molto più propensi a trarne il meglio. 

Infine, è fondamentale mettere in pratica quanto appreso e monitorare i progressi nel tempo: da ciò si dimostrerà, innanzitutto a sé stessi, che il feedback è stato davvero utile.

Come fornire feedback efficaci ai colleghi: ecco due esempi

Se ricevere un feedback è importante, saperlo dare in modo efficace è altrettanto fondamentale. 

Deve essere innanzitutto chiaro e specifico, evitando affermazioni vaghe che potrebbero generare confusione. Inoltre, è importante porsi sempre nei panni del nostro interlocutore, per fare in modo che ogni nostra parola venga interpretata correttamente e non sia motivo di sconforto.

Per chiarire meglio ciò che intendiamo, ecco due brevi esempi.

  1. Un collega ha consegnato il suo contributo a un progetto all’ultimo minuto, mettendo in difficoltà il team, anche se il risultato finale è stato buono.

Feedback: Hai fatto un ottimo lavoro sul progetto, soprattutto nella qualità dei contenuti. Tuttavia, ho notato che la consegna è arrivata all’ultimo minuto, e questo ha creato un po’ di pressione sul team per finalizzare tutto in tempo. Forse potremmo trovare un metodo per organizzare meglio le tempistiche, magari con un checkpoint intermedio, così da evitare corse finali. Che ne pensi?”

2. Un collega ha presentato un’idea valida durante una riunione, ma il suo modo di esporla è stato poco chiaro e dispersivo, rendendo difficile la comprensione per gli altri.

Feedback: “L’idea che hai proposto oggi è molto interessante e ha sicuramente un grande potenziale. Ho notato però che nella presentazione alcuni concetti non erano subito chiari per tutti. Forse potresti provare a strutturare i tuoi interventi in modo più schematico o partire direttamente dal punto centrale, così da rendere tutto più efficace. Se vuoi, possiamo provare insieme a trovare un modo per migliorare questa parte!”

In entrambi i casi possiamo notare come, a prescindere dal risultato finale, l’interlocutore sia stato coinvolto attivamente così da non farlo sentire “solo” nell’elaborazione delle informazioni, ma invece parte di uno scambio che continua anche dopo che il feedback è stato fornito. Questo è un elemento fondamentale per assicurarsi che esso venga utilizzato in maniera positiva e, soprattutto, concreta. 

Il feedback come strumento di successo nelle aziende

Molte realtà aziendali, oggi, stanno rivedendo il loro approccio al feedback, passando da un modello statico a uno più dinamico e continuo. Le aziende che abbandonano le valutazioni annuali e promuovono il feedback come parte del quotidiano, infatti, ottengono risultati migliori sia in termini di produttività che di benessere dei dipendenti.

Un esempio concreto è costituito da Adobe, che ha sostituito le tradizionali review annuali con “discussioni sullo sviluppo”, riducendo il turnover del personale del 30%.

Google, invece, ha incrementato la produttività del 20% introducendo check-in trimestrali per il confronto con i dipendenti, mentre Netflix ha eliminato le valutazioni annuali in favore di conversazioni più frequenti e informali, creando un ambiente in cui il feedback è continuo e orientato alla crescita.

Inserisciti in un ambiente che valorizzi la tua crescita professionale!

Un ambiente di lavoro che promuove un confronto costruttivo e regolare aiuta non solo l’azienda nel suo complesso, ma anche l’evoluzione del singolo individuo.

Sarà importante, quindi, che tu possa inserirti in un ambiente orientato a investire nella cultura del feedback, e in generale in una realtà che valorizzi la crescita secondo le tue specifiche capacità ed esigenze.

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